Oggi esamineremo alcuni dei più grandi miti sui portieri e spiegheremo perché non sono veri!
Sai di che cosa stiamo parlando, parliamo di quei commenti che, gli esperti, i fan e i genitori, fanno pur non avendo mai giocato un giorno in porta nelle loro vite. Parlano e commentano senza sapere di cosa stanno parlando.
Quindi, con questo in mente, abbiamo pensato di coprire prima l’ovvio e iniziare con quella frase arcaica “un portiere non dovrebbe essere battuto sul primo palo”.
Innanzitutto, da dove viene il detto? Bene, come ogni portiere sa, quando inizi in porta, ti viene insegnato a difendere la “via più diretta verso la porta” poiché questo è il modo più semplice per l’attaccante di segnare e come principio generale funziona bene e aiuta ad impostare gli angoli e il posizionamento quando ci si sposta intorno all’obiettivo.
Quindi, quando l’attaccante sta avanzando in porta sul primo palo, il portiere si sposta verso il primo palo per impedirgli di segnare dal percorso più breve.
È lo stesso in qualsiasi sport che ha un portiere, che si tratti di calcio, hockey, futsal ecc., il portiere proteggerà prima di tutto il tiro più facile.
Con questo in mente, sicuramente gli esperti hanno ragione? Se al portiere viene detto di difendere prima di tutto il primo palo, allora sicuramente non dovrebbero essere segnati gol da lì?
Diamo un’occhiata ad alcuni motivi per cui questo non è così semplice:
1. Quando il palo vicino smette di essere il palo vicino?
E’ un concetto piuttosto semplice se, come nell’immagine qui accanto l’attaccante è sulla linea di fondo e attacca quasi orizzontalmente verso la porta, ma cosa succede quando la palla si allontana dalla linea di fondo? Quanto lontano deve arrivare prima che il palo più vicino non sia più il primo palo?
Nell’immagine del calcio di punizione qui sotto, il primo palo è quello a sinistra (ma il portiere copre il palo di destra) se è così, il portiere non dovrebbe coprire il palo a sinistra e spostare la barriera a destra?
Non esiste un’area definita che permetta alle persone di capire cosa significhi subire un gol “sul palo”, per definizione è semplicemente quello più vicino alla palla, quindi ce ne sarà sempre uno.
2. Il portiere gioca costantemente una partita sotto pressione, ed è l’unico giocatore a cui non è concesso un solo errore. Il portiere non può sbagliare!
Questo è qualcosa di cui tratterò in alcuni post nelle prossime settimane, perché è un ruolo da qualificare e tutelare.
Se il portiere si limita a difendere il primo palo e ferma ogni tiro, ben presto si accorgerà che gli avversari cominceranno a cercare il palo più lontano oppure centreranno la palla per un tocco facile facile di un altro attaccante sul palo più lontano non coperto.
Il portiere lo sa bene, e quindi spesso lascia scoperto un po’ il palo più vicino e si sposta verso l’altro palo per avere eventualmente la possibilità di parare un tiro a effetto curvato nell’altro angolo o essere pronto per un taglio attraverso l’aria piccolina.
Questa posizione permetterà al portiere di parare più tiri ad effetto sul palo lontano ma statisticamente porterà il portiere a prendere qualche gol sul palo a lui più vicino.
3. Velocità e direzione!
I migliori attaccanti del mondo nel gioco di oggi possono colpire una palla con potenza, precisione e scarto sufficienti per battere i migliori portieri del mondo prima che abbiano una possibilità.
Quando un attaccante si precipita verso il portiere che prova a difendere il primo palo, spesso non ha neppure il tempo di reagire. Tenendo presente che il tempo medio di reazione a uno stimolo visivo è di 0,25 secondi, un portiere semplicemente non ha spesso il tempo di vedere il tiro, giudicare la traiettoria di volo e reagire per effettuare il salvataggio. Quindi, se una palla viene colpita da distanza ravvicinata con potenza, a meno che non venga colpita direttamente contro il portiere, quest’ultimo non ha il tempo e la possibilità per effettuare la parata.
